Lo scontro tra Russia e Ucraina non è solo una guerra tra due nazioni, ma un vero fronte mondiale.
La Russia rappresenta la libertà e la liberazione contro l’occidente, la lotta dei popoli contro il globalismo, la Patria contro il neo-imperialismo atlantico.
Non solo.
A scontrarsi sono due visioni del mondo.
Il multipolarismo contro l’unipolarismo, lo Stato sociale contro il capitalismo, la Tradizione contro il liberismo ed il liberalismo.
Un vero scontro di Civiltà.
Con croci ed icone che proteggono la Russia e l’occidente decadente, relativista, ateo, gender, arcobaleno ed anticristiano che cancella radici ed identità e le croci le togli dalle scuole e dai luoghi pubblici.
Il 7 gennaio Putin ha celebrato il Natale ortodosso coi veterani di guerra e ha fatto benedire le croci da inviare al fronte
Il presidente russo ha assistito alla veglia insieme ai reduci dell’Ucraina e poi ha chiesto al patriarca Kirill di consacrare croci e icone da inviare ai comandanti impegnati sul fronte.
Sopra sono state incise le sue iniziali.
Un rapporto verso ed unito dal sacro tra il Presidente ed i suoi combattenti.
È il primo Natale ortodosso all’insegna del conflitto in Ucraina. Tutto parla dei combattimenti giunti quasi al terzo anno.
La Chiesa è quella di San Giorgio il Vittorioso inaugurata nel 1955 sulla collina Poklonnaja di Mosca nel cinquantesimo anniversario della vittoria della grande guerra patriottica.
Vladimir Putin hacelebrato qui la festività ortodossa che, secondo il calendario giuliano, cade il 7 gennaio.
Ed è attorniato da reduci dal fronte ucraino – che sono ancora chiamati eufemisticamente “membri del Distretto Militare Settentrionale” – e loro famiglie: padri con bimbi sulle spalle, ragazzine col velo merlato, che il presidente russo guarda compiaciuto.
Una fotografia che segna il grande conflitto in atto, non solo militare e geopolitico, ma politico, culturale e religioso.
Questi gli auguri di Putin per il Natale: “Nei giorni di Natale sentiamo chiaramente, con tutto il cuore, quanto siano importanti per noi le tradizioni paterne e familiari, tramandate di generazione in generazione”, detto Putin nel suo messaggio di auguri alla nazione per poi lodare la Chiesa Russa Ortodossa per il suo “significativo contributo al rafforzamento dell’istituto familiare, all’educazione dei giovani, all’instaurazione nella società di ideali e valori morali duraturi”.
Religione, Tradizione, Famiglia, Vita e Figli al centro della Russia che combatte e diventa faro mondiale anti-globalista.
Croci benedette per i comandanti in Ucraina
Poco dopo Putin, che da bambino sotto l’Urss fu battezzato in segreto, ha aggiungiunto il patriarca di Mosca e di tutte le Russie nella Cattedrale del Cristo Salvatore e gli ha fatto benedire croci e icone “che intendo inviare in dono a tutti i nostri comandanti”.
Raffigurano San Vladimir, il patrono di Putin, e sono state “incise con le iniziali del presidente russo”.
“Penso che i nostri compagni saranno onorati di ricevere questi simboli di fede consacrati dal patriarca”, si è rallegrato il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov.
L’omelia del patriarca Kirill
Nella sua omelia, Kirill ha ibadito che, mentre l’Occidente è al collasso morale, la Russia fonde scienza, cultura, istruzione e fede ed è una sfida per le potenze mondiali. Ma non per la sua forza nucleare.
“Ci odiano perché proponiamo un percorso diverso e alternativo di sviluppo civile”, ha spiegato Kirill, fervente sostenitore dell’Operazione militare speciale, nella cattedrale che fu costruita negli anni Novanta.
“Ma non possono davvero soffocarci, anche se ci provano attraverso diversi tipi di calunnia e creando blocchi di ogni tipo per indebolirci. Non avranno successo perché Dio è con noi. Dove c’è Dio, c’è vittoria”, ha tuonato convinto il patriarca che già in passato aveva definito “forze del male” i Paesi che le autorità russe hanno classificato come “ostili” perché si sono uniti alle sanzioni anti-russe.
L’intervista tv di Kirill
Intervistato dalla tv Rossija1, Kirill ha paragonato quest’odio, a suo dire alla radice del conflitto tra Russia e Ucraina, a una “intossicazione”, a un “
“evento breve, simile a un’anestesia. Prima o poi una persona si sveglia dal sogno e inizia a tornare alla realtà, mettendo in discussione le visioni che ha avuto durante il sonno. Accadrà lo stesso. La gente capirà che è un’illusione. Ma ci sono anche crimini politici, che hanno portato a mettere le due nazioni fraterne l’una contro l’altra in una lotta intestina”, ha concluso.
Da romani e cristiani, da sovranisti popolari non possiamo che guardare ad Est, il Cremlino e la lotta della Terza Roma.
Il Sole dei popoli sorge a Mosca e da Mosca nasce la nuova alba per l’umanità.
È un’alba sovrana e popolare. Cristiana ed universale.
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