Donald Trump ha messo i dazi alle merci del Canada, del Messico, della Cina e si appresta a farlo con la UE e addirittura con la Gran Bretagna.
Tutto ciò sembra un suicidio economico, del resto il metodo dei dazi è molto obsoleto.
Negli anni ’60 avrebbe potuto funzionare, ma ora?
Le economie mondiali, ormai sono tutte interconnesse.
Ma sicuramente tutto è stato calcolato approfonditamente, difficilmente si tratta di un salto nel vuoto, anche se rimane un operazione molto rischiosa.
Facciamo un paragone, nel 2022, si cercò di distruggere l’economia russa con rigide sanzioni.
Il risultato?
L’economia non è crollata, ma si è adattata, ricostruita e persino ha mostrato crescita.
Trump ha osservato tutto questo.
Trump vuole riscrivere il sistema, farlo crollare, per crearne uno nuovo.
Sogna di restituire la produzione negli Stati Uniti, ma come?
Ha bisogno di una crisi e i dazi sono uno strumento ideale per crearla.
L’America del resto è un mercato enorme, tutto ciò che arriva dal Canada o dal Messico può essere prodotto, i dazi faranno più male ai propri vicini.
Trump conta per il ritorno della produzione interna ed è cosciente che all’inizio ciò comporterà dei problemi.
Il metodo è rischioso e imprevedibile, ma è l’unico che ha in mente Trump e nessun altro ha idee migliori, a parte chi vuole una guerra mondiale che azzeri tutto.
Quindi un pazzo o un genio?
Il tempo lo dimostrerà.
Ciò che si può dire con certezza è che l’economia americana è a un bivio e con esso il globalismo ed il nuovo ordine mondiale…
Con l’Europa che continua a subire tutto passivamente… come il “pianista del Titanic!”.
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