Ramona Castellino
Ad una settimana o poco più dal suo insediamento Donald Trump da un’altra picconata all’agenda Biden che prevedeva l’utilizzo dei soldi pubblici per finanziare l’aborto.
Firmando un memorandum che ripristina l’“Emendamento Hyde”
impedisce l’utilizzo dei dollari dei contribuenti per finanziare gli aborti selettivi a livello nazionale e attraverso la “Politica di Città del Messico” proibisce i finanziamenti federali per le organizzazioni internazionali che promuovono l’aborto all’estero, come la “Planned Parenthood International” e il “Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione”.
Il Segretario di Stato Marco Rubio, a nome del Presidente Donald Trump, ha sottoscritto nuovamente la “Dichiarazione di consenso di Ginevra”, il documento promosso nel 2020 dalla stessa amministrazione Trump durante il suo primo mandato, nel quale (ad oggi) 40 paesi del mondo si impegnano, coordinandosi anche livello internazionale, a promuovere la vita umana dal concepimento, la famiglia naturale fondata su matrimonio uomo e donna e nel riaffermare, in ogni ambito l’inesistenza di «alcun diritto internazionale all’aborto, né alcun obbligo internazionale da parte degli Stati di finanziare o facilitare l’aborto».
Considerando il nuovo protagonismo internazionale di Trump anche nell’ambito dei veri e fondamentali diritti umani, non è più giustificabile la nostra Italia ancora non sia tra i paesi firmatari, aderendo alla “Dichiarazione di consenso di Ginerva” ed i nostri diplomatici adeguarvisi coerentemente.
Forse molti porporati cattolici dimenticano la grave forma di afonia che li ha colpiti negli ultimi quattro anni, quando il Presidente Joe Biden e la Vice Presidente Kamala Harris, tra gli osanna dei mass media liberal internazionali e compiacenti silenzi vaticani, firmavano ordini escutivi e misure per dare pronta attuazione alla promozione del genocidio di innocenti nell’utero femminile e la colonizzazione LGBTI in ogni paese del mondo e con ogni mezzo.
Donald Trump prosegue spedito nella attuazione del suo programma, ma anche i nuovi responsabili dei Dipartimenti dell’amministrazione USA si muovono speditamente nella stessa direzione.
La prima conseguenza a favore del sesso biologico maschile e femminile, ha avuto applicazioni: lunedì 27 gennaio si ordina al neo eletto Segretario alla Difesa Pete Hegseth di rivedere la politica del Pentagono sulle truppe transgender, dando il via a un futuro divieto di prestare servizio militare, inoltre si ordina il reintegro delle truppe che si erano allontanate volontariamente o che erano state allontanate per aver rifiutato il vaccino COVID-19, insieme a nuove restrizioni dei programmi di diversità ed inclusione (DEI).
Nel suo ordine esecutivo specifico sulla preparazione militare e prontezza delle forze armate e di bando a militari ed ideologia gender, mentre secondo un rapporto del New York Times , circa 1.500 prigionieri federali maschi che si identificano come donne, saranno trasferiti in strutture maschili.
Inoltre, dopo la decisione di sospendere ogni tipo di finanziamento per le attività e programmi di iniziative umanitarie all’estero, l’amministrazione Trump ha congedato anche circa 60 alti funzionari di carriera dell’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAID), ente che si è reso artefice, sotto la guida della abortista e pro-gender Samantha Power, della diffusione e dei ricatti pro aborto e pro LGBT nei confronti dei paesi poveri, visto che nei giorni scorsi il Segretario di Stato Marco Rubio aveva dato ordine di bloccare ogni tipo di finanziamento della agenzia.
Allo stesso tempo, ai funzionari della sanità pubblica statunitense è stato ordinato di interrompere la collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), con effetto immediato.
Prime conseguenze anche al Dipartimento della Giustizia, al quale il Presidente Donald Trump aveva inviato venerdì 24 gennaio un memorandum in cui si chiedeva di porre fine alle previsioni sulla libertà di accesso agli ingressi alle cliniche (FACE) e ad archiviare tre casi di pro life indagati in violazione dello stesso FACE Act per le loro preghiere silenziose.
Tra i tanti impegni promessi, Trump e la sua squadra danno prova di procedere anche nella difesa e promozione della vita nascente, famiglia e buon senso e realismo naturali, senza timori né sudditanze psicologiche.
Donald Trump si scaglia ancora contro quel globalismo liberale, che promuove la morte attraverso aborto e distruzione della famiglia, contro le follie gender, con l’intento di indottrinare bambini e giovani.
Ora il governo italiano è chiamato a procedere speditamente anche negli impegni internazionali a favore di vita e famiglia.
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