Ramona Castellino
La Repubblica non si smentisce mai.
Sempre alla ricerca del nemico “di destra” da sconfiggere, il mostro nero, il male di tutti i mali.
Nel mirino questa volta finisce il comico Angelo Duro, che da sempre ha costruito la sua comicità sull’ irriverenza e sul superamento della censura del “politicamente corretto”.
Angelo Duro ironizza e ridicolizza i punti cardine del pensiero unico dominante in ambito ambientalista, LGBT, pride….
Apriti cielo!
Secondo il quotidiano, Duro non ironizza con leggerezza per sconfiggere l’assurdità dei pregiudizi, ma cavalca stereotipi e bassezze culturalmente proprie dell’egemonia di destra.
“Adottare bassezze e trasformarle in cattiveria” , un moderno fomentatore di pubblico.
Sfugge al quotidiano proprietà degli Elkann, che Angelo Duro sia un semplice comico che ridicolizza l’ormai melenso e anche molesto sistema che vieta pensieri, parole, semplici battute.
Nascosti dietro al “politicamente corretto”, ci sono dei moderni giacobini, che demonizzano tutti coloro che deviano dell’imposizione del pensiero unico dominante, bollandolo con il il solito orpello di “destra”.
Repubblica è sempre più distante dal sentimento popolare, arroccata com è nei salotti radical schic, da non accorgersi che il pubblico di riferimento di Duro, che definisce con sprezzo di cultura “Vannaccista” ne ha le palle piene di parole idiote a giustificazione di stranezze e capricci borghesi.
La Repubblica se ne guarda bene invece a parlare di Lavoro, di Pace, di Giustizia Sociale.
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