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Trump: cambio di rotta su Israele?

Trump: cambio di rotta su Israele?

Il Presidente Trump ha postato un video pesantissimo dove viene ferocemente criticato il leader israeliano.

Il video – ospitato sul sito ufficiale di Donald Trump Truth Social – Jeffrey Sachs definisce Benjamin Netanyahu “son of a bitch”, figlio di una cagna.

E dice una serie di altre cose interessanti sulla Siria, Obama, la politica della CIA in Siria anni prima che la Russia decidesse di intervenire a sostegno di Assad e altro…

(Questo il video:
https://1a-1791.com/video/fwe2/4f/s8/2/v/I/m/u/vImuw.caa.mp4?b=1&u=ummtf).

Qualcuno potrebbe giustamente affermare che “una rondine non fa primavera…”, ma ecco che arriva un altro “indizio”, che ci spinge a pensare che “se non è una vera primavera, sicuramente non è più inverno…”

Un articolo dell’agenzia Anadolu ha rilanciato la notizia di un video di forte critica verso Israele.

Nel video in cui si critica la spinta “ossessiva” di Netanyahu per il conflitto tra Stati Uniti e Iran.
Netanyahu “non è altro che ossessivo, e sta ancora cercando di farci combattere contro l’Iran oggi, questa settimana”, ha afferma il professore della Columbia Jeffrey Sachs in una lezione.

A Washington da mercoledì non si parla che di questa scelta del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump di condividere online un video in cui si vede un accademico criticare quelli che ha definito gli sforzi “ossessivi” del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per coinvolgere gli Stati Uniti nella guerra con l’Iran.

Non solo…
Nel video viene mostrato come Jeffrey Sachs della Columbia University attacchi a 360 gradi le politiche imperialiste sioniste.

Il professore ha esaminato i motivi dietro l’invasione statunitense dell’Iraq nel 2003.
Sachs ha sostieneto che la spinta alla guerra derivava dalla strategia di lunga data di Netanyahu, che ha ricoperto per la prima volta la carica di premier israeliano nel 1996-1999, volta a smantellare regimi che sostenevano gruppi come Hamas palestinese e Hezbollah libanese.

“Da dove è venuta quella guerra? Sapete cosa? È abbastanza sorprendente. Quella guerra è venuta da Netanyahu, in realtà”, ha detto Sachs, un economista.

“Netanyahu aveva, dal 1995 in poi, la teoria che l’unico modo per liberarci di Hamas e Hezbollah fosse rovesciare i governi che li sostengono. Cioè Iraq, Siria e Iran. E il tizio non è niente se non ossessivo, e sta ancora cercando di farci combattere l’Iran oggi, questa settimana”, ha detto, definendo il leader israeliano un “profondo, oscuro figlio di puttana”.

“Ci ha trascinati in guerre infinite e, grazie al potere di tutto questo nella politica statunitense, ha ottenuto ciò che voleva, ma quella guerra era totalmente falsa”, ha aggiunto Sachs, forse riferendosi alle affermazioni smentite sulle “armi di distruzione di massa” che l’allora presidente George W. Bush ha usato per giustificare la guerra.

Sachs ha anche affermato che nel 2011 l’allora presidente degli Stati Uniti Barack Obama diede ordine alla CIA di rovesciare il governo siriano.

Il post è stato pubblicato alla vigilia del ritorno di Trump alla Casa Bianca, previsto per il 20 gennaio, e nel contesto dei continui e devastanti attacchi di Israele alla Palestina, che dall’ottobre 2023 hanno ucciso oltre 100.000 persone e ridotto in macerie gran parte della Striscia di Gaza.

Parlando ad Anadolu lo scorso novembre, Sachs ha affermato che Trump potrebbe trarre vantaggio dall’”eccellenza diplomatica” della Turchia nell’affrontare le guerre in Medio Oriente e in Ucraina.

Prima dell’elezione di Trump del 5 novembre, che lo avrebbe rimandato alla Casa Bianca per un secondo mandato, fonti vicine a Netanyahu avevano dichiarato che quest’ultimo era favorevole a un secondo mandato presidenziale per Trump rispetto al suo rivale del Partito Democratico.

Durante il primo mandato di Trump, si diceva che lui e Netanyahu avessero un buon rapporto (con Trump che adottò misure pro-Israele come il trasferimento dell’ambasciata statunitense a Gerusalemme), ma a quanto si dice non senza tensioni e disaccordi.

Ed oggi anche su Israele il neo-presidente sembra aver cambiato rotta…

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