Il neo-rieletto Presidente americano Trump sta sgretolando il globalismo e nei fatti sta decretando la fine della Nato, almeno per come l’abbiamo conosciuta.
La telefonata di pace tra Trump e Putin ha messo le basi per un futuro diverso, ha allontanato una terza guerra mondiale che sembrava inevitabile e sembra dettare un nuovo passo verso un mondo multipolare.
Sono molte le parole di Trump che stanno mettendo in crisi il globalismo.
“Mosca ha conquistato molti territori, forse non rinuncerà”.
Un chiaro messaggio a Zelensky e a chi fino ad oggi l’ha sostenuto ed armato (Inghilterra, Francia, Germania e anche Italia).
Non solo.
Il Presidente americano è stato chiarissimo sul futuro dell’Ucraina: “No a Kiev nella Nato, questa è stata la causa della guerra”.
Parole precise che infatti hanno immediatamente scatenato la reazione dei nostalgici della guerra.
Macron ad esempio ha subito dichiarato: “Pace non sia capitolazione per Kiev”.
Non è solo Macron ad essere messo sotto scacco ma tutta l’Unione europea.
Infatti è chiaro che dopo il deep state e i guerrafondai, Trump ha individuato in Bruxelles l’obiettivo da colpire, ritenuta l’ultima roccaforte liberal e globalista.
Con i dazi all’Unione e l’apertura a dialoghi ed accordi con i singoli Stati europei gli Usa vogliono rilanciare una proposta sovranista e popolare anche nel Vecchio Continente.
Scelta che a pochi giorni dal voto tedesca potrebbe davvero portare alla capitolazione della Von der Leyen.
Inoltre l’asse Washington – Mosca sta isolando l’Ue.
Tanto che Trump sembra intenzionato a riportare la Russia nel G7 e organizzare un vertice a tre con Putin e il cinese Xi.
Il mondo si sta dirigendo verso una nuova direzione.
Il vento della pace e della sovranista sta soffiando forte.
Da est e da ovest.
Ora è il momento delle Patrie e dei popoli europei dare la spallata decisiva e finale a Bruxelles.
La rivoluzione è in corso… e la rivoluzione è come il vento.
Ed il vento non si ferma!
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